"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

SINCRONICITÀ

Quando, durante la lettura del libro “PIANURA” di Marco Belpoliti, sono giunto al capitolo dedicato ai “pispiò” (gli “anti-vespasiani”) di Modena e, in particolare, alle tre pagine dedicate ai marciapiedi e ho letto i seguenti due passaggi:

  • “… gli ho detto di Jane Jacobs, una signora canadese che ha scritto uno dei piú bei libri di architettura del XX secolo, “Vita e morte delle grandi città”; nel suo volume Jacobs dedica varie pagine ai marciapiedi, attribuendo proprio a loro, collocati nelle strade delle grandi metropoli americane, un ruolo fondamentale per regolare la vita collettiva.”
    e
  • … Primo Levi che ai marciapiedi ha dedicato una grande attenzione”;
    sono sobbalzato sulla sedia per quella che, sul momento, ho considerato una “coincidenza”.
    Sul mio comodino infatti, accanto al libro di Belpoliti, ci sono proprio questi due grandi autori: Jane Jacobs – con il libro citato – e Primo Levi con il libro “Il sistema periodico”.
    Carl Jung mi ha insegnato, invece, che nulla accade per caso e che la maggior parte degli eventi, nella nostra vita, hanno un significato preciso e accadono per una ragione: a questa teoria ha dato il nome di “sincronicità”.

SPAZIO E TEMPO

“Ma mi è rimasta la nostalgia per i terreni golenali, per questi interstizi e lingue di terra incerta, che qualcuno ha detto essere spazi defilati, nell’ombra. Forse quel qualcuno pensava all’ombra che fanno i pioppi nei mesi estivi, quando il sole sale all’orizzonte e schiaccia le loro impronte nere a terra. (…)
La cosa più affascinante della golena è la sua atmosfera sospesa. Gli alberi sono stati piantumati in file perfette, uno dietro l’altro, come se fossero delle milizie composte di singoli soldati a distanza di qualche metro l’uno dall’altro: non troppo vicini per non danneggiare la crescita di ciascuno, e non troppo lontani per non perdere terreno buono a disporre altre piante. (…)
Una specie di scacchiera infinita che fa sí che lo spazio lí dentro abbia divorato il tempo, o quanto meno lo tenga sospeso, come se fosse in scacco.”

PIANURA di Marco Belpoliti

il viaggiatore è un archeologo

“il viaggiatore è un archeologo che scende nel paesaggio pietroso delle città, attraversa i loro strati come Schliemann quelli di Troia.”

Claudio Magris nella sua prefazione a “Immagini della città” di Walter Benjamin

La descrizione della città

“… la descrizione della città – e in particolare della propria città – è un viaggio nel tempo piuttosto che nello spazio. La città diviene cosí doppiamente straniera: straniera e sconosciuta come lo era per il bambino che vi muoveva i primi passi senza conoscerla ancora e straniera perché non è piú quella di una volta, quando il bambino la scopriva muovendovi quei primi suoi passi. Ma lo sguardo si fa veggente solo se vede l’estraneità delle cose, la loro alienazione e lontananza.”

Claudio Magris nella sua prefazione a “Immagini della città” di Walter Benjamin

Andare per fiumi…

“Andare per fiumi richiede lentezza, dedizione, impone il lusso di perdere tempo, in conflitto con la cronica esigenza di correre per incastrare appuntamenti e impegni, uno dopo l’altro, con la massima efficienza e organizzazione. È un incedere non lineare, pieno di imprevisti, scoperte, enigmi da decifrare, non si può pianificare. Lungo i fiumi ho imparato a cercare bellezza, rifugio, conforto, pure nei contrasti, oltre l’invisibile barriera tra lo spazio antropico e il mondo mutevole di terra e acqua.”

Elisa Cozzarini in “Gli intrecci del fiume”