"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

i giochi attiravano un loro pubblico

Avresti da dire anche sui giochi che negli ultimi venti, trent’anni hanno preso il posto dei biliardi e dei flipper. Sulle slot machine soprattutto.

Prima i giochi attiravano un loro pubblico. Gli avventori si alzavano, si portavano il bicchiere e si mettevano ai lati, seguivano con attenzione, senza infrangere più di tanto la regola del silenzio.

I videogame, invece: si gioca da soli, dando le spalle. Lo sguardo non cerca nessuno, ciò che conta è dentro lo schermo.

Paolo Ciampi in “La terapia del bar”

… pensi alle partite della Fiorentina

“… pensi alle partite della Fiorentina in visione collettiva, il tuo tifo smodato in territori amici, maldestramente contenuto in partibus infidelium, soprattutto se tra sostenitori di certe squadre a strisce…”

Paolo Ciampi in “La terapia del bar”

Quello che c’è e quello che non c’è

I momenti migliori sono quelli in cui sto fotografando (…). Mi aiutano a essere attento alla bellezza di ciò che ci è stato donato.

I fotografi, diversamente dai filosofi, cercano di mettere a fuoco quello che c’è, piuttosto che quello che non c’è.

Robert Adams

Quanto tempo ha dedicato alle riprese?

Probabilmente l’uno o il due per cento del tempo che dedico alla fotografia nel suo insieme: ovvero scattare, sviluppare, analizzare i provini, stampare, preparare mostre, vendere l’opera e realizzare i libri. L’uno o il due per cento sul campo è ovviamente di gran lunga la parte migliore. Uno sogna di riuscire ad aggiustare un po’ queste percentuali, ma stampare su ordinazione, preparare i pacchi, tenere la corrispondenza… far girare questa piccola impresa… porta via molto tempo. Lo stesso vale per la pubblicazione dei libri. Per esempio, Kerstin ed io abbiamo passato centinaia di ore per selezionare le immagini di “Listening to the River”.

Robert Adams in “Lungo i fiumi”

Robert Adams e gli altri fotografi

“David Smith, lo scultore, disse che non sono gli acquirenti a pagare per l’arte, sono gli artisti che pagano. Aveva ragione. Moti fotografi, la cui opera ci è necessaria, sono obbligati a guadagnarsi da vivere facendo lavori per cui non sono adatti, per continuare a fotografare. E quando questo avviene, c’è un costo da pagare. Può essere che siano sempre stanchi, o che non riescano a passare abbastanza tempo con la famiglia, o che siano tormentati in vari altri modi.

Robert Adams intervistato da William McEwen. Intervista riportata in “Lungo i fiumi”

I progetti si sviluppano come risposta a scoperte senza fine

“I progetti si sviluppano come risposta a scoperte senza fine, il modo in cui la luce cade su certe case, o su certe strade o persone o auto o mesas… le scoperte più interessanti avvengono, credo, quando sono a mio agio…”

Robert Adams intervistato da Constance Sallivan in “Lungo i fiumi”