"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“Un altrove imprevedibile” di Giovanni Minervini

Qualche tempo fa Giovanni Minervini mi ha spedito, con una sua bellissima dedica (nella quale pone in evidenza la differenza tra “guardare” e “leggere” le immagini), il suo libro dal titolo “Un altrove imprevedibile” nel quale racconta il quartiere Luzzati di Napoli situato a poche centinaia di metri dal quartiere direzionale.

Anche se avevo già apprezzato l’elevata qualità del lavoro, avendo visitato il sito di Giovanni (www.giovanniminervini.it) in occasione della sua presentazione del lavoro “due.uno.nove” del quale ho già scritto in un altro mio post, vedere il risultato materializzarsi su carta è sempre una cosa meravigliosa.
Paragono questa sensazione un po’ a quando, qualche anno fa, i fotografi vedevano materializzarsi pian piano il proprio lavoro sulla carta fotografica.

Lo stile di ripresa di Giovanni è molto particolare, pur con molti richiami espliciti o meno a diversi fotografi, in quanto lui va diritto all’essenza della situazione e riesce a descrivere molto bene non solo l’ambiente fisico ma anche a quello “umano” anche senza l’inserimento di persone all’interno dell’inquadratura.

Pur ritrovando – almeno in parte – il mio stile fotografico, che in alcuni casi forse si ferma però al solo “dare ordine all’interno dell’inquadratura al disordine che si trova nella realtà”, Giovanni fa un passo in più e riesce a trasmettere, infatti, attraverso le sue immagini la vita dei luoghi che riprende.

Oltre che per la qualità delle immagini devo fare le mie congratulazioni a Giovanni anche per il suo metodo di lavoro che si basa sempre su ricerche approfondite ed è anticipato da specifici sopralluoghi preventivi (anche senza macchina fotografica al seguito) per entrare, in qualche modo, in “sintonia” con il territorio oggetto della propria indagine.

La qualità del libro è poi davvero importante e impreziosita anche da un bel segnalibro dedicato al progetto: in questo caso congratulazioni anche a Salvatore Picciuto di myphotoportal per questa iniziativa editoriale dedicata specificatamente ai fotografi che desiderano fare del proprio lavoro anche una pubblicazione.

Di seguito lascio alcuni collegamenti utili per approfondire la fotografia di Giovanni:

  • Sito internet di Giovanni Minervini
  • Sfoglia e acquista una copia di “Un altrove imprevedibile” su myphotoportal
  • “Un altrove imprevedibile” su Fpmagazine
  • Presentazione della pubblicazione  “Un altrove imprevedibile” su FPtalk 45 di Sandro Iovine
  • Presentazione della pubblicazione  “Un altrove imprevedibile” sul canale instagram di myphotoportal

“Crepa interna” di Salvatore Picciuto

Gran bel lavoro di Salvatore Picciuto che raggiunge, oltre la mente, anche il cuore.

Condivido in toto quanto già scritto da Mario Capriotti: si tratta di “un’esperienza di lettura coinvolgente ed emozionante, multisensoriale, una visione e una interpretazione sul tema dello spopolamento e dell’emigrazione dal sud del nostro paese raccontata dall’autore con una sensibilità fotografica semplice, intima ma allo stesso tempo caratterizzata da atmosfere surreali e ricche di forti legami tra l’uomo e la terra che per forza di cose si è costretti ad abbandonare.”

Oltre alla qualità delle immagini sono da segnalare, infatti, sia il lavoro complessivo in quanto tale che le testimonianze parte integrante del lavoro stesso.

Eccone alcune:

“Zone isolate senza essere un’isola. Senza mare, senza barche. E soprattuto senza vie di comunicazione; le arterie, piccole e grandi, quelle che uniscono, che creano ponti, che permettono di raggiungere luoghi e persone, idee e culture, sono da sempre una pecca di molte zone dell’Italia e una di queste è il Fortore.”

“Me ne andai prima di partire”

Salvatore Picciuto a proposito dei suoi lavori racconta: “La fotografia che mi interessa è quella che riproduce o meglio cerca di riprodurre qualcosa che “è stato”. Non importa che si tratti di una rappresentazione posta in essere o semplicemente di un qualcosa di analogo alla realtà, l’importante è che quanto fotografato “sia stato”, “sia esistito” fosse anche per una frazione di secondo. Non fotografo per sorprendere, ma per documentare”.

Potete visionare il lavoro sul sito di Salvatore Picciuto: https://www.salvatorepicciuto.it/crepa_interna-r11900

Pensiero Paesaggio di Luigi Ghirri

“Uno dei pregi della sua persona, come mi disse un giorno Carlo Arturo Quintavalle, amico di entrambi, era quello di saper “pensare agli altri” e non solo a se stesso. Ghirri aveva infatti il piacere e la capacità di comprendere e leggere le immagini dei più giovani che andavano a trovarlo con i loro lavori, come si va da un collega più grande in cui si ha molta fiducia.”

dalla testimonianza “Tra Modena e Matera, quel nostro modo di essere ‘fotografi’” di Mario Cresci su “Pensiero Paesaggio”

Del silenzio e altri sguardi

Lavoro fotografico di pregio, realizzato da Pio Peruzzini e Gaetano Paraggio, nel quale i due autori registrano le trasformazioni avvenute nei comuni campani del cosiddetto “cratere” a 40 anni dal terremoto che li colpì.
Il libro, accompagnato da una bella presentazione del lavoro dal titolo “L’occhio e la memoria” del professor Massimo Bignardi, raccoglie le immagini scattate dai due autori, che hanno seguito ciascuno un proprio percorso di ricerca, nell’arco di un paio d’anni.
Tali immagini rappresentano un (nuovo) territorio in cui “si è innovato e si è conservato in alcuni casi, si è conservato innovando in altri” (dalla presentazione di Rosetta D’Amelio – Presidente del Consiglio Regionale della Campania).
Congratulazioni agli autori per l’impegno e la passione che hanno dedicato alla ricerca e per il risultato ottenuto.

Per maggiori informazioni sulla pagina facebook dedicata.

“Del silenzio e altri sguardi” di Pio Peruzzini e Gaetano Paraggio

Messaggio di Giovanni Minervini

Personalmente mi è piaciuta molto la rilettura del diario in termini fotografici. Un aprire e chiudere sui dettagli che mi ha immediatamente reso familiari quei luoghi pur non avendoli mai visitati. È stata un’esperienza immersiva in luoghi, cultura e tradizioni di un territorio meraviglioso pieno di bellezze e contraddizioni. Il mio interesse ha suscitato la curiosità di mia moglie che insegna geologia e idrogeologia all’università. Lei leggeva l’aspetto geologico/geografico, io quello del linguaggio fotografico. Insomma una radiografia completa. Il libro è davvero bello sia per i contenuti che per la forma. Ottima la resa di stampa e un editing curato nei dettagli.

Hai rappresentato così bene la val di Gresta che – come ti ho già scritto – attraverso le tue descrizioni e le immagini per me è stato come calpestare quei luoghi attraverso la tua guida ‘virtuale’. La trasmissione [della puntata di FPmag dedicata a GARDUMO] è stata davvero molto bella, unica direi. La partecipazione del curatore è stata una scelta più che mai azzeccata ed ha restituito, a chi vi ascoltava, quanto lavoro e quanta conoscenza c’è dietro delle ‘semplici’ immagini. Complimenti davvero, sinceri. Credimi, di lavori così non se ne vedono tanti in giro.

Messaggio di Lorenzo Mini

Ringrazio Guido Benedetti per aver scambiato una copia del suo libro “Gardumo 77.78/17.18” con una copia del mio libro “COLONIE”. Complimenti, un lavoro molto interessante e ben costruito.