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Collegamento ecologico Rovereto-Alto Garda: lettera al giornale L’Adige

Il giornale L’Adige di oggi riporta l’intervento del sindaco di Mori volto a sollecitare l’amministrazione provinciale affinché, contestualmente alla proposta di collegamento con “La Busa”, risolva anche la problematica del paese di Loppio.

Nel condividere questa, si spera non tardiva, presa di posizione, si coglie l’occasione per invitare tutti a valutare e a sostenere con forza la soluzione principe del problema – presentata lo scorso 28 settembre sul sito www.guidobenedetti.it e già condivisa da numerose persone – che oltre alla soluzione dell’attraversamento di Loppio permette il recupero ecologico completo del biotopo del Lago di Loppio.

Di seguito si riporta per completezza il testo pubblicato in internet.

http://guidobenedetti.wordpress.com/2009/09/29/realizziamo-il-collegamento-ecologico-rovereto-alto-garda/

Emergenza stradale: «Ogni giorno 14 morti». Ma i rimedi esistono.

dal Corriere della Sera:

RAPPORTO DELLA FONDAZIONE ANIA

Le cause? Alcol e velocità. E nel Lazio il 10% degli infortuni d’Italia. Parte la campagna «Io dissuado»

ROMA – «Distrazione, mancato rispetto dei limiti di velocità, abuso di alcol» queste le principali cause degli incidenti stradali secondo la Fondazione Ania. E sono allarmanti i numeri degli infortuni sull’asfalto nella regione Lazio: rappresentano il 10% del totale nazionale. Un triste primato poi, lo detiene la provincia di Roma, dove si svolgono l”80% degli incidenti dell’intera regione (Istat). Ma mentre le cronache degli ultimi giorni raccontano di scontri frontali, (il ferimento sulla Tangenziale Est del Senatore Di Gregorio con la morte di un centauro), di auto ribaltate (sull’Aurelia una ragazza di 24 anni ha perso la vita) e di velocità folli (a Tivoli una Ferrari ha travolto una Punto, provocando quattro decessi) l’Asaps offre un sospiro di sollievo. L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale mostra dal proprio Osservatorio un calo di incidenti rispetto al 2008. Da inizio 2009 al 20 settembre, infatti, gli incidenti nel fine settimana sono calati del 10,8% e le vittime del 18,9%, di cui quelle sotto i 30 anni registrano un -21%.

I PIRATI – Giordano Biserni, presidente Asaps, sottolinea che «i controlli stanno dando risultati» ma segnala anche che è in aumento il fenomeno dei pirati. «Da inizio anno 344 episodi, con 70 morti e 437 feriti. In 102 casi (38%) il pirata era ubriaco o sotto l’effetto di droghe». In 267 casi, il 77% è stato identificato «Segno che scappare non paga» conclude Biserni.

«14 MORTI AL GIORNO» – L’allarme però potrebbe dettare le linee della svolta. Il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati, in una audizione al Senato sui disegni di legge per la sicurezza stradale dopo aver mostrato le cifre della tragedia che si svolge sulle strade ha chiesto nuove misure. E mentre si registrano «14 morti al giorno, oltre 5mila l’anno, pari a 20 terremoti di Abruzzo, a tre volte i morti di Kabul, a cinque volte i morti sul lavoro» Salvati ha sollecitato l’introduzione di misure come percorsi «terapeutico-riabilitativi» per chi guida in stato di ebbrezza; «test di verifica» e «corsi comportamentali» nei reparti di pronto soccorso e traumatologici degli ospedali per chi perde i punti della patente. Insomma serve più attenzione anche alla qualità delle infrastrutture stradali: «Basti pensare che l’80% degli incidenti avviene sul 20% delle strade». Sul fronte dei limiti di velocità sarebbe «opportuno un incremento dei fondi per finanziare l’estensione dei controlli e con telecamere e sistemi elettronici».

GIOVANI E ANZIANI – La Fondazione chiede anche una attenzione specifica con regole più severe «per i giovani guidatori», introducendo «la patente di guida in prova» per tre anni prima del rilascio di una patente definitiva, ed abolendo la cosiddetta «guida accompagnata», giudicata in contrasto con gli obiettivi di incremento della sicurezza che il ddl si pone, ed inopportuna anche per il profilo di rischio assicurativo che comporterebbe «un premio assicurativo elevato». Servono anche, chiede la fondazione, norme e attenzione specifica per la «sicurezza delle due ruote» e nei controlli medici per «i guidatori anziani».

L’INIZIATIVA DI FIUMICINO – Realizzazione di passaggi pedonali rialzati per prevenire incidenti. Questo è l’obiettivo degli interventi decisi a Fiumicino per un nuovo sistema di messa in sicurezza viaria, che parte da via Trincea delle Frasche, una delle arterie più trafficate nella località di Isola Sacra e che collega la zona con via dell’Aeroporto ed Ostia. «Riteniamo via Trincea delle Frasche – ha detto il sindaco Mario Canapini – una delle strade fondamentali per la mobilità della città. Abbiamo riscontrato, però, che alcuni automobilisti la percorrono in tutta velocità senza alcun senso di responsabilità. Abbiamo deciso quindi di dare il via a questo sistema sperimentale che se, come auspichiamo, raggiungerà lo scopo di far decelerare gli automobilisti alla guida di vetture e, soprattutto, di mezzi pesanti, tra qualche tempo, valutata l’efficacia del sistema adottato, provvederemo realizzarlo anche su altre strade che presentano le stesse caratteristiche».

L’INIZIATIVA «IO DISSUADO» – Uno spettacolo coreografico che possa trasmettere i valori della Fondazione Ania per la sicurezza stradale. Questo l’obiettivo dell’evento di domenica 11 ottobre in via dei Cerchi a Roma. Dal titolo «Io dissuado» lo spettacolo mira a coinvolgere migliaia di persone che possano formare il «cordone di dissuasori umani».

Realizziamo il collegamento ecologico Rovereto-Alto Garda

Secondo le rassicurazioni che il Presidente Dellai aveva fornito al senatore Molinari, sindaco di Riva del Garda, il 18 luglio u.s., entro la fine del mese di settembre il progetto per il collegamento Rovereto – Alto Garda sarebbe stato presentato alla Valutazione di impatto ambientale.

Oggi sembra che la presentazione del progetto preliminare alla VIA verrà posticipata a dopo l’avvenuta presentazione dei progetti alle amministrazioni coinvolte (Mori, Nago-Torbole, Arco e Riva del Garda).

Poiché tale presentazione non potrà essere terminata prima delle prossime elezioni del consiglio del comune di Nago-Torbole c’è quindi un ulteriore periodo di circa due mesi in cui far sentire le esigenze dei territori.

Il collegamento Rovereto-Alto Garda, opera richiesta ormai da anni ma sempre procrastinata per i più svariati motivi, rappresenta un intervento infrastrutturale di grande impatto economico che, oltre al principale scopo di migliorare il collegamento viabilistico con il Basso Sarca, può fornire l’occasione per:

  1. migliorare la sicurezza stradale nell’intero tratto da Mori Ovest all’Alto Garda e la vivibilità delle zone abitate attraversate (la SS240 è infatti una delle prime 5 strade del trentino per volumi di traffico con un passaggio di circa 18.000 veicoli medi al giorno e punte di 22.000 nei fine settimana estivi);
  2. valorizzare, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista turistico, risorse ambientali che in questo momento sono soffocate dal traffico diretto verso l’importante zona turistica ed economica del Lago di Garda (la principale è il biotopo del Lago di Loppio);

Con riferimento diretto al territorio del Comune di Mori la Provincia autonoma di Trento, in risposta ad alcune interrogazioni, ha però dichiarato che “Lo studio predisposto non prevede soluzioni diverse per l’imbocco del tunnel di monte previsto all’inizio del lago di Loppio. Potranno eventualmente essere studiate ed integrate soluzioni diverse per by-passare anche l’abitato di Loppio nel corso della procedura di valutazione di impatto ambientale ove se ne ravvisi l’opportunità in relazione al rapporto costi-benefici”.

In sintesi l’attuale progetto preliminare prevede la realizzazione di un tunnel a doppia canna con imbocco nei pressi di “Castel Verde” (in corrispondenza del curvone alla fine della retta di Loppio) e un’unica uscita localizzata nella piana a monte di Torbole.

Alla luce del precedente punto 1. è evidente che il progetto preliminare che sarà presentato alla VIA non ha le caratteristiche giuste in quanto considera solo in modo marginale il tratto Mori Ovest – Loppio Ovest che dovrebbe essere oggetto di interventi molto limitati (una rotatoria e, forse, un piccolo tratto di copertura) e non risolutivi degli annosi problemi di sicurezza e inquinamento acustico.

Con riferimento invece al punto 2. è altrettanto evidente che la mancata realizzazione di un’uscita del tunnel nei pressi di Nago renderà assai probabile che chi deve recarsi a Rovereto non voglia scendere fino all’imbocco della galleria; di conseguenza è molto probabile che il tracciato storico della SS240 debba essere mantenuto aperto. Con un conseguente limite alla valorizzazione ambientale e turistica del biotopo del Lago di Loppio le cui rive, al contrario, potrebbero essere completamente interdette al traffico veicolare consentendo, oltre ad un suo recupero ambientale completo e alla vera creazione di un corridoio ecologico tra le pendici del Monte Altissimo e quelle a nord, una sua fruizione turistica del tipo a bassa pressione antropica.

L’amministrazione comunale di Mori ha già, in passato, avanzato timidamente l’idea di anticipare l’ingresso del nuovo tunnel a doppia canna nella zona di Sant Antonio (circa 1 km dopo l’uscita delle gallerie di Mori) ma non ha mai insistito sulla richiesta forse per non rallentare l’iter autorizzativo del progetto e il successivo inizio dei lavori tanto richiesto dalle amministrazioni della “Busa”.

Oltre a questa prima richiesta è inoltre fondamentale che con il progetto si prenda in considerazione, per le motivazioni suricordate, anche un’uscita delle gallerie nei pressi di Nago.

Stando così le cose è necessario prepararsi, mediante la raccolta del più alto numero di adesioni, a richiedere alla Provincia, in fase di valutazione di impatto ambientale del progetto, l’accoglimento di queste due richieste oltre, ovviamente, a quella presentata dalle altre amministrazione comunali coinvolte, di garantire la massima velocità dell’iter di approvazione e della successiva realizzazione dei lavori.

Al fine di dare maggior forza a questa richiesta invito tutti coloro i quali condividono l’idea di risolvere, assieme ai problemi delle amministrazioni dell’Alto Garda, anche le problematiche relative al territorio di Mori nonché quella di recuperare in modo completo, dal punto di vista ambientale, il biotopo del Lago di Loppio ad iscriversi al gruppo facebook REALIZZIAMO IL COLLEGAMENTO ECOLOGICO ROVERETO-ALTOGARDA.

Ancora sugli incidenti stradali

Purtroppo lo studio dell’ACI conferma quanto già affermato in un  precedente post: il 96% dei sinistri è imputabile al fattore umano.

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da L’Adige del 23 settembre 2009

L’Automobile club d’Italia (Aci) ha firmato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il protocollo d’intesa per la formazione dei conducenti che prevede l’avvio di uno studio sull’efficacia dei corsi di guida avanzata e sui potenziali vantaggi per la sicurezza stradale.

Il documento rappresenta un riconoscimento dell’impegno dell’Aci per la mobilità e un segnale delle istituzioni alla prevenzione degli incidenti stradali che provocano ogni anno oltre 5.000 morti e 300.000 feriti.

La distrazione e la sopravvalutazione delle proprie capacità alla guida sono le prime cause di incidente.

Il 96% dei sinistri è imputabile al fattore umano.

Per l’occasione sono stati diffusi anche alcuni dati: nel 2007 gli incidenti sono stati 3.124 in Trentino Alto Adige, con ben 87 morti.

Per quanto riguarda le principali cause d’incidente, sempre in Trentino Alto Adige il 16% dei sinistri è stato causato da guida distratta, con al secondo «posto» velocità e corsa contromano: queste due ultime cause raggiungono il 14% del totale.

A proposito di incidenti stradali

“Smettiamo di affibbiare la colpa dei nostri incidenti sempre agli altri e sforziamoci di guidare tenendo conto che:

1) non siamo su una bicicletta ma su un veicolo del peso di circa 1 tonnellata;

2) gli altri guidatori possono sbagliare;

3) le strade non possono essere sempre larghe, in piano e diritte ma che, alcune volte sono presenti anche le curve.

Forse, così facendo, riusciremmo a limitare, oltre agli incidenti causati direttamente da noi, anche quelli degli altri!

Ancora sui controlli della velocità

da L’Adige di sabato 19 settembre 2009

Basta guerra agli autovelox Servono per la sicurezza di Margherita Tomasi

Egregio direttore, mi chiamo Margherita e le scrivo perché sono stufa di trovare sui giornali le lettere di gente egoista, prepotente e incosciente. Ci sono persone che assurdamente lamentano mancanza di segnalazioni di autovelox, di vigili e poliziotti che si nascondono, ecc. ecc. E nessuno spezza una lancia a favore di queste persone che ogni giorno rischiano la vita per uno stipendio da fame, e per dare un po’ di sicurezza alla gente normale. Perché io non considero «normali» le persone che pretendono di correre a loro piacimento in galleria, su strade ad alto rischio di incidenti, di parcheggiare dove vogliono. E pretendono pure di essere avvisati con cartelli sulle strade dove e quando ci sono le postazioni di controllo! Riguardo agli autovelox, non vedo dove sta il problema: se si rispettano i limiti, che importanza ha che ci siano o no? Questa gente vorrebbe fare il comodo suo, senza rispettare niente e nessuno. Se poi qualcuno attraversa la strada sulle strisce pedonali e viene investito da qualcuno di questi «signori», ovviamente è colpa sua! Come se una persona che viene uccisa da un proiettile sparato da un fucile, avesse la colpa di essersi trovata sulla traiettoria del proiettile… Lo sparatore assassino, naturalmente è innocente! Un’ultima cosa: quando qualcuno di questi furbetti che tanto denigrano le forze dell’ordine provoca un incidente e ferisce o ammazza qualcuno, è sempre il primo a lamentarsi e a dire che «quando serve, non si trova mai un vigile…». Come se un vigile potesse arginare la sua follia.