"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

L’albergo diffuso

di Laura Galassi da Vita Trentina del 15 aprile 2009

L’albergo diffuso è un modello di ospitalità turistica che punta a mettere in rete diverse proprietà private, senza costruire nuove strutture ma ristrutturando quelle già presenti. I servizi di ristorazione ed intrattenimento vengono fruiti dal turista direttamente sul territorio.

In questo modo l’albergo diffuso funge da presidio sociale, animando i paesi e generando indotto economico. Il visitatore ha inoltre la possibilità di conoscere veramente il territorio.

Il centro commerciale più grande di tutti – 2 ; L’Adige del 13.06.2009: ”Mega center: vanno a ruba i negozietti”

Il quotidiano L’Adige di oggi, sabato 13 giugno 2009, torna a dedicare un proprio articolo al costruendo “Global Village” di Mori.

Quello che l’articolista, Michele Comper, ci riporta nell’apertura del suo pezzo (il positivo avvio economico della struttura e il fatto che “tutte le licenze commerciali disponibili” – quelle relative a metà della superficie commerciale totale – “sono già assegnate”) ci rallegra perché questo vuol dire che, pur in tempi di crisi economica, il business plan dell’operazione risulta ben calibrato e, almeno per il promotore dell’iniziativa, l’operazione sembra rilevarsi proficua.

Purtroppo, però, nel seguito, l’articolista non riesce a dare valide risposte alle problematiche evidenziate nella nostra lettera “Il centro commerciale più grande di tutti: proprio a Mori?” pubblicata ieri su “L’Adige” di cui l’articolo di oggi sembra essere un tentativo di risposta.

Non ci saremmo infatti aspettati una mera difesa dell’intervento (che crediamo spetti, se necessaria, esclusivamente al promotore) ma una rassicurazione sul percorso che ha portato all’approvazione del progetto e su tutte le azioni che saranno messe in campo per mitigare al massimo gli effetti negativi sul territorio locale di questa iniziativa.

Come abbiamo già detto, infatti, siamo consapevoli che ormai l’iniziativa è approvata e verrà di conseguenza realizzata, ma questo non significa che non si possano mettere in campo azioni di indirizzo e di governo, oltre che azioni dirette, per rendere quest’opera una vera opportunità per il territorio o almeno per limitare al massimo le ricadute negative su Mori.

Il centro commerciale più grande di tutti: proprio a Mori?

Il quotidiano L’Adige di oggi mercoledì 10 giugno 2009 dedica ampio spazio alla presentazione del grande centro commerciale che sarà costruito a Mori.

L’articolo, con toni entusiastici, descrive dettagliatamente il “villaggio globale”, “destinato ad incidere in misura rilevante sugli equilibri economici e sociali non solo della borgata, ma di un ampio territorio”. Ebbene: da cittadini di Mori vorremmo esprimere le nostre perplessità in ordine alla realizzazione di questo centro, ben sapendo che il dado è tratto e che siamo giunti ad un punto di non ritorno.

  1. Un altro centro commerciale! Nell’arco di circa 5 km e in poco meno di 5 anni è sorto il Millenium center, sta aprendo i battenti il centro “Area 22” e tra un anno e mezzo sarà la volta del “Global village”: ma abbiamo veramente bisogno di tutto questo? La nostra economia ne trarrà veramente beneficio? I realizzatori sostengono di poter contare su un flusso turistico stimato in circa 10 milioni di persone all’anno: ma quale è il loro bacino di riferimento? Secondo l’annuario statistico della Provincia autonoma di Trento del 2007 (ultimo disponibile) il totale delle presenze turistiche annuali relative agli interi comprensori della Vallagarina e dell’Alto Garda e Ledro è infatti di circa 8,3 milioni.
  2. E il centro di Mori? La realizzazione di questo complesso decreterà, a nostro avviso, la definitiva fine del centro di Mori, già agonizzante da anni e sostenuto solo dalle iniziative dei commercianti e dalle poche manifestazioni annuali (Festa di primavera e Ganzega d’autunno). I negozi rimasti si contano ormai sulle dita delle mani e, non contenti, sembra che il 50% delle superfici commerciali del “Global Village” derivino dal trasferimento di licenze già esistenti nel Comune di Mori.
  3. Il traffico e la bretella. Quanto hanno lottato i Moriani per vedere realizzata la bretella e per eliminare, almeno parzialmente, l’enorme flusso di traffico che transitava sulla S.S. 240? Da qualche anno questo obiettivo è stato raggiunto. E ora? Quale sarà l’impatto sul traffico all’interno del paese di questa nuova realizzazione, considerando che si spera di intercettare almeno 6 milioni di turisti all’anno? Il conto è presto fatto: più di 6.000 macchine al giorno in ingresso e altrettante in uscita, che peggioreranno la qualità della vita dei residenti (in particolare delle vie adiacenti) in termini di inquinamento acustico e atmosferico. Peccato, ce l’avevamo quasi fatta!
  4. Nuova occupazione. Il dato, senz’altro positivo, esposto dall’articolo è quello relativo alla creazione di 300 nuovi posti di lavoro. Speriamo siano effettivamente posti di lavoro aggiuntivi, e non solo dovuti al trasferimento delle attività. E comunque: non si poteva proprio trovare il modo di creare nuove attività sfruttando il centro storico quale “centro commerciale naturale”, valorizzando in questo modo anche il tessuto urbano e storico esistente?
  5. Servizi. E’ vero: il Global Village sarà in grado di offrire, anche ai Moriani, servizi ora non presenti sul territorio comunale: uno su tutti, la piscina. Riteniamo peraltro che sarebbe stato possibile realizzarli, come hanno fatto e stanno facendo altri Comuni del Trentino, senza inserirli in un contesto così dispersivo, estraneo ed avulso dal territorio del nostro Comune.

Questi brevi, e personalissimi, spunti critici hanno l’unico scopo di fare conoscere anche le zone d’ombra del grande progetto, che per noi resta un errore nell’ambito delle previsioni urbanistiche.

Un progetto di questo genere non poteva, più efficacemente e con minori impatti negativi, essere realizzato nella zona dell’ex Alumetal, recuperando e valorizzando strutture esistenti, limitando di conseguenza il consumo di territorio?

Francesca Galassi e Guido Benedetti

Pista ciclabile Vallagarina Lago di Garda: attraversamento dell’abitato di Mori

Chi percorre la bella ciclabile denominata GARDA arrivato a Mori si trova disorientato; la ciclabile infatti, apparentemente, si interrompe e le biciclette si devono riemmettere sulla viabilità ordinaria fino a Mori Vecchio percorrendo anche alcuni tratti di strade pericolosi dove, purtroppo, la circolazione con veicoli a motori è ammessa in entrambe le direzioni. Un esempio sotto gli occhi di tutti è via Malfatti (breve tratto di strada che collega Piazza Cal di Ponte con Piazza Malfatti).

E’ ormai giunto il momento di prendere una decisione definitiva per dare un tracciato “protetto” alla ciclabile nel tratto di attraversamento di Mori e, al contempo, mettere in sicurezza i tratti di strada più pericolosi.

La soluzione scelta deve mantenere una forte interazione tra la ciclabile, e chi la utilizza, e il nostro centro al fine di cogliere l’occasione per valorizzare il nostro territorio e la nostra storia anche prevedendo più percorsi attraverso il centro storico.

La galleria Adige Garda compie 50 anni.

Venerdi 12 e sabato 13 giugno verrà presentato a Mori e a Nago un documentario realizzato dalla Provincia di Trento sulla costruzione della galleria idraulica Adige – Garda e organizzata una intera giornata di visite guidate alla galleria.

Finalmente una bella iniziativa di valorizzazione del proprio territorio e della propria storia. Un plauso agli organizzatori!

Valorizzare le risorse naturali e storiche del comune di Mori

Molte amministrazioni comunali trentine e non, accompagnano i propri visitatori su uno o più percorsi ambientali e culturali al fine di far conoscere al turista, anche solo di passaggio, il proprio territorio e la propria storia.

Mori, per la sua posizione geografica situata tra Rovereto e il lago di Garda, rappresenta da sempre una “terra di passaggio”. Purtroppo a tale situazione non è mai stata data una risposta completa per garantire una soluzione radicale del problema pur in presenza di alcune risorse naturali (in primis la via attrezzata di Monte Albano) e storiche di una certa importanza (ruderi del castello di Monte Albano, il centro storico di Mori, le testimonianze edilizie legate alla coltivazione del tabacco, i palazzi signorili di Mori e Mori Superiore, il vecchio tracciato della MAR, la grotta del Colombo ecc.) ma solo l’adozione di alcune inziative limitate a poche giornate nell’arco dell’anno (il carnevale delle frazioni, la festa di primavera, ecc.).

È necessario intervenire individuando alcuni percorsi storico-culturali in cui accompagnare il turista (p.e. con una guida o un pieghevole in più lingue e alcuni pannelli informativi collocati nei posti più significativi) al fine di arricchire la sua visita con le emozioni personali che solo chi “vive” il territorio visitato può percepire.