“I muri sono anche pagine dove la gente scrive quello che ha bisogno di comunicare o anche soltanto quello che ha bisogno di sfogare: insulti, dichiarazioni d’amore, minacce di morte, preghiere, memorie, liste di nomi, firme, esclamazioni politiche, bestemmie, dichiarazioni erotiche o anche soltanto segni che servono per sfregiare la tracotanza del muro.
I muri possono essere pagine bianche, aperte, ma sono anche perimetri di prigioni.”
Ettore Sottsass in “Di chi sono le case vuote?
