"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

A passo lento si avviavano i buoi verso le cantine …

“In tempi di vendemmia sentivo altri carri passare per tutto il giorno. Erano trascinati da buoi e trasportavano i larghi tini pieni di uva bianca o nera che distinguevo bene dalla mia finestra, alla quale non potevo fare a meno di accorrere attratta dall’odore di mosto che si diffondeva nella stradina non appena il traino la imboccava. A passo lento si avviavano i buoi verso le cantine, e ci volevano quasi dieci minuti perché percorressero l’intera via, tanto che c’era modo di seguirli e osservarli con attenzione. Non come adesso che, quando passa un’auto o una motocicletta, si ha appena il tempo di affacciarsi per cogliere appena un’impressione di forma e di colore.”

Isabella Bossi Fedrigotti in “Via della Chiesa n. 5”

… nulla è più poetico di una strada solitaria

“… nulla è più poetico di una strada solitaria, in un luogo solitario, all’alba o al tramonto. Gli uccelli che cinguettano in primavera danno alle strade, quando sono alberate, un senso di pace e forse l’illusione di sentire che la felicità esiste.”

Alain Elkann in “Muc”

Messaggio su fb di Ornella Cipriani

“…mi sono così ritrovato, accompagnato dalla mia fedele macchina fotografica e quasi inconsapevolmente, sulle strade e sui luoghi già descritti da Cucagna, alla ricerca delle “immagini” e delle emozioni che la lettura dei suoi appunti mi aveva suscitato. (…) Ho così cercato (…) di rendere tangibili e visibili tali emozioni e suggestioni oltre che rendere merito alla bellezza di questo particolare territorio. (…)”

Così scrive Guido Benedetti, “ingegnere per vocazione, fotografo per passione”(come si autodefinisce) nell’Introduzione al suo libro “GARDUMO 77.78 | 17.18 – Un racconto in 40 immagini a 40 anni dagli scritti di Alessandro Cucagna.

In questo libro ci sono dovuta un po’ entrare… in un primo momento sono stata trascinata dal vortice di colori e sensazioni delle bellissime fotografie di Guido. Poi ho cominciato a seguire il filo della ricerca, dell’ indagine che è stata compiuta, così che il lavoro mi si è palesato come un racconto vero e proprio. Personalmente penso che sia un gran bel lavoro, grazie al quale, fra le altre cose, ho potuto conoscere meglio un territorio di cui avevo solo sentito parlare.
Un territorio che ho capito essere sicuramente molto amato dalla sua comunità.

Complimenti Guido, grazie.

Ornella Cipriani (messaggio su fb)

Gli intellettuali e la civiltà industriale

“Chi è dentro la realtà dei tempi, l’affarista infido o chi la sfugge pretendendo di serbarsi puro di cuore? Starne fuori non sa e non vuole, ecc. ecc. Nasce una sorta di amletismo dell’intellettuale nella civiltà industriale; è ingarbugliato, ondeggiante, con l’intelligenza tesa; vuole esservi dentro e cercare nel tempo stesso la via d’uscita.”

Guido Piovene parlando de “La speculazione edilizia” nella sua postfazione a “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino

La gioia dello stare spogliato, a piedi nudi, in un letto caldo e bianco

“… avvertendo forse per la prima volta la gioia dello stare spogliato, a piedi nudi, in un letto caldo e bianco (…). È un sentimento che non m’ha più abbandonato da quella notte, la coscienza di che fortuna sia aver un letto, lenzuola pulite, materasso morbido! In questo sentimento i miei pensieri, per tante ore proiettati sulla persona che era oggetto di tutte le nostre ansie, vennero a richiudersi su di me e così m’addormentai.”

Italo Calvino da “Il barone rampante”

Se un libro m’interessa veramente…

“Se un libro m’interessa veramente, non riesco a seguirlo per più di poche righe senza che la mia mente, captato un pensiero che il testo le propone, o un sentimento, o un interrogativo, o un’immagine, non parta per la tangente e rimbalzi di pensiero in pensiero, d’immagine in immagine, in un itinerario di ragionamenti e fantasie che sento il bisogno di percorrere fino in fondo, allontanandomi dal libro fino a perderlo di vista.

Lo stimolo della lettura mi è indispensabile, e d’una lettura sostanziosa, anche se d’ogni libro non riesco a leggere che poche pagine. Ma già quelle poche pagine racchiudono per me interi universi, cui non riesco a dar fondo.”

Italo Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore