"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“Che disagio.”

Vi segnalo, riportandone nel seguito alcuni passi, l’articolo “La grande riforma – I Burocrati e il Palazzo” apparso sul quotidiano Trentino il 24 febbraio a firma di Giorgio Paolino.

“Lavori. Lavori una vita convinto di aver fatto con rigore il tuo dovere, allevato per decenni a quella forma di suprema obbedienza, che non è mediocrità, ma senso profondo di rispetto per chi rappresenta le istituzioni, forte di quel senso di appartenenza che rende passione, e onore, e orgoglio sentirsi, in funzioni e ruoli diversi, al servizio della comunità trentina e ora, dopo anni di servizio vissuti come una fede, quando credi che finalmente i tuoi meriti siano stati riconosciuti o addirittura sei, con merito, alle soglie della pensione, ti ritrovi da una parte col rischio di essere appallottolato come un moccichino e dall’altra leggi di sentenze da cui le parole rotolano su tutti schiantandosi come macigni sul servizio reso da un collega.

(…)

Che disagio dunque nel non riuscire a capire né saper leggere i segni di questi giorni e dei mesi passati, ove s’è confuso decisionismo con decisioni avventate. Non scorgere un chiaro modello interpretativo di riferimento, un progetto in base al quale costruire un disegno che abbia e dia all’esterno immagini di complessiva coerenza. Si avverte piuttosto un clima di sfibramento, di autoreferenzialità poggiata più su una organizzazione piramidale che invece di rafforzare sgretola il più generale senso di appartenenza, a partire dai vertici.

(…)

Così si creano spinte demotivanti che non aiutano a maturare quei giovani funzionari sui quali, in forma di nuova classe dirigente, dovrebbe fondarsi l’autonomia di domani, col rischio che essi si convincano invece che è bene salire in tempo sulle giuste bighe e che bene è non disturbare (vuoi mai ci fosse un D.quater!) onde evitare di restare al passo o, peggio, essere oggetto di silenziose ritorsioni.

(…)”

Un nuovo incontro proposto dall’Associazione culturale “Luigi Dal Rì”: L’impegno dei cattolici in Politica – Giuseppe Lazzati

Immagine

L’Associazione culturale “Luigi Dal Rì” di Mori, in collaborazione con la Cassa Rurale Mori-Val di Gresta, è lieta di presentare l’incontro dal titolo:

“L’impegno dei cattolici in Politica: il messaggio di Giuseppe Lazzati”

con la partecipazione del prof. Sergio Zaninelli già rettore dell’Università Cattolica di Milano.

L’incontro avrà luogo alle ore 20.15

di venerdì 9 marzo 2012

presso sala conferenze della Cassa Rurale Mori-Val di Gresta in via Marconi n. 4

NOTAV: sono necessarie le scritte sui muri?

Comprendo, anche se la penso in modo completamente diverso, le motivazioni che stanno alla base del netto rifiuto del movimento NOTAV verso le nuove opere in corso di realizzazione in Val di Susa e di tutte quelle analoghe in costruzione o in programma sul suolo italiano;

condivido la solidarietà che tutti hanno manifestato verso una persona che, accidentalmente, si è procurata gravi lesioni personali ed è ricoverata in pericolo di vita presso le strutture sanitarie itaiane;

non capisco però il motivo per il quale, in molti, hanno ritenuto di esprimere la propria solidarietà a Luca (così si chiama la persona ricoverata in ospedale dopo una caduta da un traliccio dell’alta tensione) sporcando i muri di molte strutture pubbliche – a volte appena ritinteggiate – con la scritta “LUCA RESISTI NOTAV”.

A chi toccherà ora cancellare quelle scritte? Di chi saranno i soldi necessari per il lavoro di ritinteggiatura di quelle pareti?

In questo momento di forte crisi economica, in cui tutti stanno contribuendo al necessario risanamento finanziario del paese e, tutti assieme, stiamo cercando di gettare le basi per un futuro migliore, non sarebbe meglio utilizzare le risorse disponibili in modo più efficace?

La Costituzione della Repubblica Italiana – artt. 41 e 42

Art. 41.

L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 42.

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

Gli europei, l’Unione Europea e gli euroscettici.

A tutti gli “euroscettici”, che oggi al parlamento europeo hanno fischiato il nostro premier Mario Monti durante il suo discorso di forte impronta europeista, bisognerebbe far conoscere quanto ebbe a scrivere Vittorio Foa nel 1998:

“Quando i miei occhi si sono aperti in modo consapevole sul mondo, attorno a me le nazioni europee, più o meno le stesse di adesso, si stavano scientificamente massacrando: in soli quattro anni, fra il 1914 e il 1918, otto milioni e mezzo di giovani uomini furono cancellati.

E adesso, quando i miei occhi stanno chiudendosi, le nazioni, europee, più o meno le stesse, cercano di unirsi nella Pace.

So bene che quasi tutto è ancora da fare. Ma vi è già quanto basta per dare gioia a chi ricorda in modo acuto, a volte persino tormentoso, quei lontani anni (1998)” (pagina 24 di “Passaggi” di Vittorio Foa).

Queste parole, che ho letto proprio oggi sul libro di Vittorio Foa edito dal Corriere della Sera, dovrebbero essere lette e analizzate anche da chi crede sia giusto "gettare dalla barca" la Grecia pur di salvare se stessi: un vero esame di coscienza oltre ad una seria analisi delle conseguenze future di tale miopia politica porterebbe sicuramente a rivedere le posizioni attuali dei governi più intransigenti.