Caro Guido,
Enrico Ferrari
ho letto con vero piacere e con grande interesse il tuo libro che gentilmente mi hai donato. Ho ritrovato molti dei miei interessi, molti luoghi che ho frequentato e riferimenti a persone che mi sono state care come Gabriele Basilico e come Gianmario Baldi con cui ho lavorato nel Comitato Beni culturali. Ho visto che le foto del libro sono di qualità e anche quelle che avrebbero potuto essere insidiose, perché rivolte a oggetti o temi moderni, sono risolte con efficacia. Hai svolto un tema che, come ti ho detto, avrei voluto e vorrei ancora sviluppare sui mutamenti del nostro Trentino, delle case, dei paesi, dei luoghi aperti, della vita. Essendo io però un fotografo modestissimo posso solo rifugiarmi nei disegni, negli acquerelli, nei quadri, e anche per questo sono contento di vedere che altri riescono a rappresentare l’ anima di quel paesaggio che per me non è mai stato un lavoro ma una passione da sempre.
Grazie
Categoria: Citazioni e sottolineature
Quando leggo un libro è mia abitudine sottolineare a matita i passi che mi hanno colpito in quel particolare momento; ciò succede spesso anche durante una eventuale ri-lettura.
Ecco raccolti in questa sezione tutte le mie principali sottolineature.
Non basta un visconte completo perché diventi completo tutto il mondo
Così mio zio Medardo ritornò uomo intero, né cattivo né buono, un miscuglio di cattiveria e bontà, cioè apparentemente non dissimile da quello ch’era prima di esser dimezzato. Ma aveva l’esperienza dell’una e l’altra metà rifuse insieme, perciò doveva essere ben saggio. Ebbe vita felice, molti figli e un giusto governo. Anche la nostra vita mutò in meglio. Forse ci s’aspettava che, tornato intero il visconte, s’aprisse un’epoca di felicità meravigliosa; ma è chiaro che non basta un visconte completo perché diventi completo tutto il mondo.
Italo Calvino | Il visconte dimezzato

… fallire è proprio quello che lui in fondo desidera.
Il protagonista non trova altro modo di sfogare la sua opposizione […] e il suo tentativo non può che essere sfortunato, perché in questo gioco sono sempre i peggiori che vincono, e fallire è proprio quello che lui in fondo desidera.
Italo Calvino a proposito del protagonista di “La speculazione edilizia”

Io penso che il divertimento sia una cosa seria.
… anche i significati sono molto importanti, però in un racconto come questo [“Il visconte dimezzato”] l’aspetto di funzionalità narrativa e, diciamolo, di divertimento, è molto importante. Io credo che il divertire sia una funzione sociale, corrisponde alla mia morale; penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine, bisogna che si diverta, bisogna che abbia anche una gratificazione; questa è la mia morale: uno ha comprato il libro, ha pagato dei soldi, ci investe del suo tempo, si deve divertire. Non sono solo io a pensarla così, ad esempio anche uno scrittore molto attento ai contenuti come Bertolt Brecht diceva che la prima funzione sociale di un’opera teatrale era il divertimento. Io penso che il divertimento sia una cosa seria.
Italo Calvino | Il visconte dimezzato

… ho capito che un vincitore vale quanto un vinto.
… ho capito che un vincitore vale quanto un vinto.
Lucio Dalla in Ayrton
a che serve la città se non ad andarsene il sabato e la domenica?
“- E a che serve la città se non ad andarsene il sabato e la domenica? –
“La nuvola di smog” | Italo Calvino
[…]
Per Avandero, come per centinaia di migliaia d’altre persone che ci davano dentro tutta la settimana in grige occupazioni pur di poter correre via alla domenica, la città era un mondo perso, una macina per produrre i mezzi d’uscirne quelle poche ore e poi tornarci. Avandero, passati i mesi dello sci, cominciava quelli delle gite campestri, della pesca alle trote, e poi del mare, e della montagna estiva, e della macchina fotografica.”
