"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Il mercato non è morale, si sa.

Il mercato non è morale, si sa.

Lo dovrebbe essere la politica, invece. Ma quella che è mancata in Italia, in questi ultimi vent’anni, è proprio una politica lungimirante che sapesse gestire il mutamento in atto. Perché la vergogna nazionale, in fondo, è stata proprio questa politica dello struzzo, che non ha saputo volare alto, che ha lasciato al mercato la gestione delle vite di questi migranti, come se non fossero portatori, anch’essi, di diritti.

Una politica dell’inesistenza. Lavoratori che sparivano usciti dalle fabbriche, dai campi agricoli, dai cantieri. Non esistevano più. Per riapparire miracolosamente la mattina appresso nei luoghi di lavoro.

Ma l’inesistenza sociale implica l’inappartenenza, la disaffezione al luogo dove si vive, la marginalità sociale. Lavorare a Sassuolo non può essere solo sopravvivenza quotidiana, ma anche progetto, ambizione, desiderio di ricongiungimento familiare, di stabilizzazione. È dare una speranza ai propri figli, farli studiare. È smetterla di chiamarli «seconda generazione di immigrati» (…) e iniziare a chiamarli per quello che davvero sono: sassuolesi.”

Gianni Biondillo in “Metropoli per principianti”

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