"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

I jukebox

“Qualche tempo fa ne hai scovato uno in funzione alle Delizie di Ale & Helga di Pitigliano, in Maremma. Una vineria minuscola, dove sugli sgabelli si sta schiena contro schiena. Appena ti accomodi ti consegnano una moneta da cento lire, con cui selezionare due canzoni, rigorosamente anni Settanta e Ottanta.

Ti avvicinasti con circospezione, considerasti i vari titoli, prendesti coraggio. La sigla di Sandokan, lo sceneggiato Rai, questo scegliesti. Si voltarono tutti, la sorpresa dipinta sul volto. Ma fu un attimo. Alcuni levarono il bicchiere, quasi tutti la voce: e parti il coro.

Anche per questo ti mancano i jukebox, non solo perché sono belli, vetro e metallo che si fa musica, con tanto di vista sul giradischi, altro oggetto obsoleto. Ti piacciono perché la canzone la scegli tu, poi però l’ascoltano tutti. E certo va bene anche una radio accesa. Sempre meglio degli altoparlanti per il tuo smartphone, Spotify con tutta la musica che desideri ma solo per te. Si ascolta da soli e forse nemmeno si canta più insieme.”

Paolo Ciampi in “La terapia del bar”

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