Le case su questo canale, sulle due sponde, tutte co.struzioni d’altri tempi abbellite dai semplici ritmi delle finestre, aprono lo spazio in una specie di larghissima ansa e formano davvero un luogo. Niente d’astratto e proget-tato, laggiù si vede che il tempo è diventato forma dello spazio, un aspetto è cresciuto a poco a poco sull’altro, come le rughe della nostra pelle.
Gianni Celati in “Verso la foce”
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