"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

L’ingenuo rimpianto per lo scarto tra tempo passato e tempo presente

La profondità dello scarto tra il tempo passato e il tempo presente si riconosce con straordinaria immediatezza negli scorci di Borgo Valsugana, Lardaro, Revò, Tesero, Valda – e non solo – in cui Gabriele Basilico ritrae un’impeccabile attenzione per l’ordine e la pulizia, che mai in precedenza i paesi del Trentino avevano conosciuto. Le stalle e le cantine e i solai sono trasformati in rimesse e mansarde e quanto contenevano e custodivano, ormai inutilizzato e inutilizzabile, si ritrova appeso a un muro o nell’angolo di un giardino a recitare incongruamente la parte della fioriera, relitto di un tempo cui si guarda con una sorta di ingenuo rimpianto, ma che nel contempo si vuole definitivamente passato.

Ancora le fotografie di Basilico, poste a confronto con le immagini d’epoca, rendono con singolare efficacia l’esito di un vasto processo di destrutturazione e ristrutturazione della secolare relazione tra il territorio, gli insediamenti e le attività economiche, misurando la reale distanza che nei paesi del Trentino separa il tempo presente dal tempo passato. E si tratta, in generale, di una distanza considerevole. In effetti, per quanto possa apparire paradossale, i paesi deserti d’abitanti che s’incontrano lungo l’Appennino – ma che non mancano pure in taluni settori dell’arco alpino – conservano un rapporto con il passato, in termini di continuità, di gran lunga più autentico di quanto possano vantare molti prosperi e dinamici centri del Trentino: paesi abbandonati, i primi, ma i cui edifici, lasciati a un lento, inesorabile disfacimento, custodiscono tuttavia la testimonianza fedele e intatta, se si prescinde dall’ ingiuria del tempo, di un mondo al tramonto.

Luca Faoro “Paesi (perduti) nel tempo in “Paesi perduti: appunti per un viaggio nell’Italia dimenticata”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *