"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Pomponesco

Qui voglio parlare di Pomponesco […]. Là in fondo l’aperto si presenta dietro un orizzonte, facendo sentire l’indistinta lontananza che dà un senso alla nostra collocazione spaziale. Piazza quasi sempre vuota, dove il vuoto si riconosce come l’accogliente, e noi accolti potevamo accorgerci degli altri accolti di passaggio, senza la solita sensazione di fastidio.

Gianni Celati racconta Pomponesco in “Verso la foce”

Se la città è un’estensione della casa, poiché essa chiude l’uomo due volte (entro le pareti della casa ed entro le mura della città), la piazza equivale al vano del focolare come centro del luogo chiuso.

Massimo Schilirò in “Segnaletica del dimenticato”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *