"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Scuola, ben venga il calendario alla francese

Scrive Lorenza Pedrini di Lasino su L’Adige di domenica 13 settembre

In merito all’articolo apparso il 2 settembre sull’«Adige» riguardante la scuola, io proporrei per l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso un processo di beatificazione! Non mi resta che complimentarmi con la sua proposta finalmente davvero innovativa e pratica, utile sia agli studenti, insegnanti e genitori. Mi auguro che tale sondaggio, sulla base del modello tedesco e francese, dia risultati positivi affinché, con un’adeguata e necessaria apertura mentale, possa essere modificato anche per l’Italia il calendario scolastico soprattutto sulla proposta delle vacanze estive più corte. Penso che, soprattutto gli studenti trarrebbero maggior beneficio nell’avere più pause durante l’anno scolastico che non la mega pausa estiva. I tre mesi estivi a mio parere non fanno altro che annoiarli e nonostante se ne dica dei compiti, a mio avviso non servono a nulla se non a stressare studenti e genitori. Molto positiva è stata la recente sperimentazione francese di un libretto a quiz dove pure anche sotto l’ombrellone diventa piacevole sia per i ragazzi e genitori mettere alla prova la propria conoscenza di cultura generale. Sarebbe da interessarsi per adottarlo anche in Italia con l’incentivazione della lettura di qualche buon libro. E ora passo alla mia nota polemica visto che alla fine noi «altri-lavoratori» l’estate, oltre al nostro abituale lavoro, dobbiamo trasformarci in assidui consulenti nell’esecuzione dei compiti. Sarei felice che qualcuno mi spiegasse il motivo di come mai esiste una categoria di lavoratori che per i 3 mesi estivi + 15 giorni a Natale +1 settimana a Pasqua + vari ponti + 3 giorni a disposizione, rimane assente, delegando come ormai è da rituale la ripetizione e il supporto dell’attività didattica, ai genitori. Noi «altri-lavoratori» ricordo che di ferie ne possiamo fruire circa 32 giorni, chi più chi meno e da distribuire su tutto l’anno (non quello scolastico). Chiedo ai sindacati «Ma che sono i giorni a disposizione? Possiamo fruirne anche noi?». Spesse volte un genitore medio utilizza le sue meritate «vacanze» solo dopo aver preso visione del calendario scolastico per non lasciar scoperti i ragazzi…e si fa di tutto pur di arrivare alla metà di settembre con il tormentone dei fatidici «compiti» che si presenta a inizio estate, si accentua in questi sgoccioli di tempo per poi ripresentarsi nei weekend.

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