"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Un viaggio: in bilico tra speranza e delusione

“Puoi concepire un viaggio – un vero viaggio – senza una buona dose di sorpresa?

Certo che no, ne sono sicuro. Solo che tutto oggi sembra congiurare contro la possibilità di sorpresa.

(…)

Oggi si parte e si e gia visto tutto prima.

Pertino le strade che percorreremo, ispezionate dall’alto con Google Street View. Perfino le camere d’albergo che ci ospiteranno, servizi igienici compresi.

Oggi si prevede, proprio nel senso letterale, ovvero si vede prima. Il viaggio diventa conferma.

E semmai in agguato non c’è la buona sorpresa, ma la delusione.

Paolo Ciampi in “Il sogno delle mappe”

Il diritto di esistere bisogna guadagnarselo

“In primo piano sono oggi le motivazioni esistenziali: tutti hanno diritto di godere per il solo fatto che sono al mondo.

È un creaturalismo che io non condivido, non amo la gente per il fatto semplice che è al mondo.

Il diritto di esistere bisogna guadagnarselo, e giustificarlo con quello che si dà agli altri.

Italo Calvino intervistato da Daniele Del Giudice per “Paese sera” (1978)

da “Eremita a Parigi”

Per capire chi sono

“Forse per capire chi sono devo osservare un punto nel quale potrei essere e non sto.

Come un vecchio fotografo che si metta in posa davanti all’obiettivo e corra poi a schiacciare la peretta, fotografando il punto in cui poteva esserci e non c’è.”

Italo Calvino intervistato da Daniele Del Giudice per “Paese sera”

da “Eremita a Parigi”

Le mappe come “selezione”

“… cosa include, cosa esclude una carta?

Bella domanda. Un altro modo di considerare le carte: che non sono solo un modo di rappresentare il mondo,

ma prima di tutto di selezionare ciò che al mondo esiste e può avere un significato.

(…)

le vecchie edizioni dell’Istituto Geografico Militare («Vecchie di sessant’anni») … «contenevano una quantità enorme di informazioni, indizi e toponimi utili alla traversata.

Al loro confronto, le mappe contemporanee denunciano tutta la banalizzazione dei territori e la distanza degli italiani dal Paese».

Paolo Ciampi in “Il sogno delle mappe”

Il punto è sempre lo stesso: “Voi siete qui”

“Da quando me l’hanno detto ci faccio caso: è proprio vero.

Nelle carte dei pannelli turistici che ogni tanto troviamo su un sentiero ben segnato, oppure nel centro storico di una città, c’è un punto preciso più consumato di ogni altro. Nel caso del sentiero non è né l’arrivo né un particolare punto panoramico, così come nel caso della città non è la cattedrale o il palazzo del Comune.

Il punto è sempre lo stesso.

Quello dove un pallino rosso o blu, oppure un quadratino, oppure qualche altro segno grafico, restituiscono questa sola informazione, semplice ed essenziale: voi siete qui.

Non me n’ero mai accorto, ma poi ho cominciato a farci caso. È quello il punto che la gente cerca più di tutti. Quando lo individua spesso e volentieri ci pianta sopra il dito, quasi volesse sentirlo, constatarlo anche con il tatto, farlo in questo modo suo.

Non me n’ero mai accorto, perché mi sa che ho sempre considerato le carte come uno strumento per arrivare da qualche parte. Invece per prima cosa dovrebbero aiutarci a capire dove siamo.”

Paolo Ciampi in “Il sogno delle mappe”

L’architettura rurale e le sue evoluzioni artistiche

“Un esame dell’architettura rurale può essere non soltanto utile ma necessario per comprendere quei rapporti tra causa ed effetto che lo studio della sola architettura stilistica ci ha fatto dimenticare.

L’architettura rurale rappresenta la prima e immediata vittoria dell’uomo che trae dalla terra il proprio sostentamento.

Vittoria dettata da una necessità, ma satura di evoluzioni artistiche.”

Giuseppe Pagano in “Architettura Rurale Italiana”