dal Trentino del 7 febbraio 2010
Categoria: I nostri post
Collegamento Rovereto-Alto Garda. E Mori dove è?
I giornali locali di venerdì scorso (L’Adige e Trentino del 15/01/2010) ci informano che le amministrazioni comunali del Basso Sarca (Nago-Torbole rappresentata dal sindaco Civettini, Arco rappresentata dal sindaco Veronesi, e Riva del Garda rappresentata dal vicesindaco Mosaner) si sono incontrate con l’Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici Pacher per fare il punto sull’iter progettuale del collegamento viario Rovereto-Alto Garda.
In tale incontro, anticipato dalla stampa prima come incontro pubblico a Nago-Torbole e poi come incontro del neo-sindaco Civettini con l’Assessore Pacher a Trento, sono state illustrate, ai rappresentanti delle tre amministrazioni, le soluzioni progettuali che saranno depositate per la procedura di VIA entro la fine del mese di gennaio.
Dalle fotografie pubblicate e dalla descrizione fatta nell’articolo è evidente che le alternative illustrate sono vere “alternative” solo per il territorio del Basso Sarca, in quanto per l’imbocco del tunnel ad est esiste una sola proposta che si ripete identica in tutte le tre soluzioni progettuali. La soluzione per l’imbocco ad est non potrà che essere quindi quella che prevede l’inizio del Tunnel alla fine della retta di Loppio (in prossimità dell’inizio del biotopo): soluzione che non affronta – ne’ tantomeno risolve – i problemi di vivibilità della frazione di Loppio e non consente di valorizzare, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista turistico, le risorse ambientali della zona.
Considerato che il collegamento viario è realizzato per un lungo tratto nel territorio del Comune di Mori e che la scelta del tracciato condizionerà pesantemente la vivibilità di un numero considerevole di abitanti del medesimo, non si comprende la mancata presenza all’incontro degli amministratori moriani. Ancora una volta i nostri rappresentanti politici hanno perso l’occasione per far valere le ragioni dei cittadini, nonostante le forti prese di posizione del sindaco apparse sulla stampa locale nello scorso autunno.
Purtroppo le occasioni perse, su questo ed altri importanti temi, sono state molte, a partire dalla mancata capacità di imporre una scelta che tenesse conto delle esigenze del territorio moriano già nella fase di formulazione delle osservazioni al Piano Urbanistico Provinciale (che è stato invece approvato con la previsione di iniziare il collegamento viario in prossimità del lago di Loppio).
A ciò si aggiungano le mancate occasioni di discussione pubblica su questo delicato tema: la prima organizzata dal circolo del Partito Democratico di Mori per il 9 novembre – con la presenza dei responsabili provinciali e di tutte le amministrazioni comunali interessate – e, dopo molti rinvii, mai avvenuta; la seconda, richiesta a gran voce dai comitati locali della “Busa”, e poi sostituita con un incontro “privato” tra Assessore e amministratori locali.
Si confermano i già rilevati problemi di scarsa incisività da parte degli amministratori moriani, oltre che di metodo, che si ripercuotono sulla comunità attraverso scelte che non saranno in grado di rispondere alle esigenze dei nostri concittadini.
Aggiornamento su “Realizziamo il collegamento ecologico Rovereto-Alto Garda”
Il giornale “L’Adige” del 10 gennaio scorso aveva prospettato, per domani giovedì 15 gennaio, un incontro pubblico in cui l’assessore Pacher avrebbe aggiornato sia la nuova amministrazione di Nago Torbole che la cittadinanza circa lo stato di avanzamento dell’iter progettuale ed autorizzatorio del collegamento Rovereto-Alto Garda e della circonvallazione di Torbole.
La (non buona) notizia di oggi è che, purtroppo, anche questa volta una bella occasione per un confronto pubblico su un tema così importante è stata cancellata e sostituita con un incontro ristretto ai rappresentanti della sola amministrazione di Nago Torbole.
Speriamo, come cittatidini, di essere perlomeno aggiornati al più presto sullo stato di avanzamento del progetto (entro dicembre era prevista la sua presentazione alla VIA) e che l’occasione di intervenire nel dibattito si possa ripresentare al più presto.
Un simpatico “Buon Natale”
Questa mattina transitando per le vie di Mori sono stato “colpito” da questo messaggio scritto, complice la nevicata di questa notte, da – mi piace pensare – un bambino sul vetro posteriore di una macchina in sosta.
E’ bastata questa scritta per farmi sorridere e pensare che, a volte, è sufficente poco (una leggera nevicata notturna in prossimità del Natale) per trasformare quella che poteva essere una parolaccia in un augurio sincero.
Sosteniamo l’appello di don Gianni e di altri 49 Sacerdoti
Domenica 6 dicembre a Mori firma anche tu il sostegno al seguente appello di don Gianni e di altri 49 Sacerdoti al Governatore dello Stato di Amazzonas.
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CONFERÊNCIA NACIONAL DOS BISPOS DO BRASIL – CNBB NORTE 1
COMISSÃO REGIONAL DE PRESBÍTEROS
Av. Epaminondas, 722
69010-090 Manaus-AM
(92) 3233 5093
RICHIESTA DI PROVVEDIMENTI
Ecc.mo Signor Eduardo Braga
Molto degno Governatore dello Stato di Amazonas
Noi, Presbiteri delle Diocesi e Prelazie di Manaus, Parintins, Borba, Itacoatiara, Coari, S. Gabriel da Cachoeira, Tefé e Roraima, riuniti nell´incontro regionale dei presbiteri nella cittá di Maués, dal 27 al 30 di ottobre di 2009, preoccupati per il crescente quadro di violenza nella città di Manaus e all’interno dello Stato, soprattutto negli ultimi mesi, presentiamo a Vs Ecc., la nostra perplessità per il ritardo nelle spiegazioni di crimini e aggressioni sofferte dalla popolazione, compresi preti e altre persone con responsabilità religiosa e comunitaria, così come per le morti continue di persone nelle nostre periferie.
Riconosciamo l´impegno di Vs Ecc. e dei suoi collaboratori per sviluppare una politica che tragga ricchezza e benessere per tutti gli amazzonensi e quelli che vivono qui, ma sappiamo che cresce il volume statistico di casi di violenza, il che dimostra la fragilità delle sicurezza pubblica dello Stato.
Per quanto riguarda i ministri religiosi che lavorano nella Arcidiocesi di Manaus, vogliamo qui ricordare i recenti episodi di furto, rapina a mano armata, sequestro–lampo, minaccia di morte, con il grave assassinio del missionario italiano padre Ruggero Ruvoletto.
Non capiamo perché uno stato di diritto non garantisca ai suoi cittadini e a quelli che collaborano il pieno sviluppo della vita, il diritto di muoversi con sicurezza. Il quadro attuale di violenza e insicurezza constatato, associato soprattutto al traffico di droga, causa insicurezza e crea nella popolazione un sentimento di paura e di impotenza di fronte a situazioni che si presentano impunite o che ancora non hanno ricevuto un trattamento adeguato da parte delle autorità competenti.
La sicurezza é un diritto di ogni cittadino brasiliano.
Deve essere garantita dallo Stato, nel pieno esercizio della “preservazione dell´ordine pubblico e dell´incolumità delle persone e del patrimonio” (Costituzione Brasiliana, art. 144).
Quest´anno la Chiesa Brasiliana ha riflettuto durante la Campagna della Fraternità il tema “Fraternità e sicurezza pubblica: la pace é frutto della giustizia”
In questo senso, in comunione con tutta la Chiesa e con gli altri segmenti della Società Civile Organizzata che difendono la vita in tutte le sue circostanze, anche noi, padri, difensori della vita, della giustizia e della speranza, alla luce della Buona Novella di Gesù Cristo, facciamo appello a Vs Ecc. perché prenda provvedimenti e misure urgenti, effettive, sistematiche ed efficaci che diano risposta al quadro attuale, tanto ai fatti di violenza che hanno a vedere con la Chiesa Cattolica quanto soprattutto ai fatti che devastano la popolazione di Manaus e dell´interno dello Stato.
Pertanto, che la giustizia sia distribuita con equità per tutti i casi e che i responsabili dei crimini successi siano giudicati e esemplarmente puniti per i loro atti.
Chiediamo ampia riflessione, posizione e decisione da parte dello Stato di fronte ai fatti violenti che attentarono e attentano alla vita e alla dignitá della popolazione di Manaus e dell´interno, garantendo a questi il diritto alla sicurezza.
(Seguono le firme di 50 presbiteri)